domenica 2 febbraio 2014

Lamentiadi

La colazione dovrebbe essere un momento importante della giornata, io lo passo facendo colazione concentrata su una tazza di latte cercando con tutte le mie forze di non far caso ai lamenti di mia madre.
Povera donna, capisco il suo dolore, capisco la sua frustrazione per una situazione che non migliora, ma ... CHE PALLE!!!
La mattina c'è mia madre con la tiritera della gamba, dei dottori, di mio padre che guarda alla TV cose che non le piacciono. Poi arriva mia sorella che si lamenta dei professori, dei compagni di studio, che si lamenta della sa amica che a sua volta si lamenta di non so cosa. A lavoro, per quel poco che lavoro, sono altre lamentele (fortunatamente quelle nei miei confronti si contano sulla punta della dita), ed il fine settimana se capita di ritrovarci con mia cugina sono altri lamenti sul suo lavro.
Io passo la mia settimana tra un lamento e l'altro ed io ... io facci di tutto per non lamentarmi. Se mi fa male la testa prendo una aspirina di nascosto, tanto so che dico di aver mal di testa non è che mi dicono "poverina", ma "anche a me fa male la testa". In questi giorni ho una gamba che mi fa male, ma non dico niente a nessuno, se mi girano le palle le faccio girare in silenzio e se mi viene da piangere faccio di tutto per trattenere le lacrime fino a che non sono sola nella mia stanza.

Adesso, forse, mi dovrò operare alla tirodie. Niente di particolare, niente di preoccupante, ma come si dice in questi casi "va tutto bene fino a che è la tiroide altrui". Non sono preoccupata, ma logicamente ho le mie ansie, ma le tengo per me, mi bastano le ansie altrui.


Mi domando sempre perchè io scoppio di salute, perché non posso scambiare qualche brutta malattia con una madre o con un padre di figli piccoli?

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